Walter Ciceri
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Eterotopie, o del gioco ingannevole.

Walter Ciceri con questo progetto percorre la linea dell'ambiguità tra regime di visibilità e regime di verità. Mette in dubbio il potenziale dell'immagine fotografica e gioca con i sensi.
I mondi senzienti che cerca e guarda sono una fonte di illusione.

Che sia paesaggio o un ritratto, che sia un dettaglio fotografato in mezzo al nulla, mettono in discussione il nostro rapporto con il reale e con l’immaginario. In questo gioco Walter Ciceri affonda, come l’allegoria della caverna di Platone, mettendoci dinanzi ad una visione troncata della realtà … forse la cornice? È questa che tronca la realtà? Siamo sicuri? “La cornice - l'idea davvero geniale di Walter Ciceri - crea una sorta di "punctum" destinato a penetrare emotivamente in chi osserva e a "marcare" una soglia (percorribile in entrambe le direzioni!) tra oggettività e soggettività della narrazione”.

Ci troviamo prigionieri di una trappola visiva che, come la bellezza, è al tempo stesso idilliaca e cruda. Siamo prigionieri di immagini fotografiche ingannevoli, di mondi immaginari dove visibilità e verità si scontrano e coincidono. Ma l’invito a credere in un gioco tra l’immaginario e il reale è una forma di libertà. Anche rispetto alle convenzioni. Anche rispetto a quelle fotografiche.

La funzione dei sensi sembra interrotta, il sistema percettivo è confuso; le sue composizioni ed elaborazioni rasentano la scenografia teatrale. Meticolosamente realizzato, tutto, dal set alla cornice, dal muro alle luci, studiato, preciso e poi fotografato. In fondo mentre noi ci sentiamo imprigionati o ingannati, in realtà, Walter Ciceri ci sta offrendo spazi condivisi in cui ospitare financo le nostre visioni utopistiche.

Queste sue eterotopie, questi suoi “altri luoghi” – ci insegna Michael Foucault – permettono di far comunicare tra loro degli spazi, ma in modo tale da invertirne l’insieme dei rapporti. Diversamente dalle utopie (che consolano) le eterotopie sono luoghi reali e che, spesso, inquietano. O solo comunicano possibilità.

In linea con la “svolta linguistica” del xx secolo la filosofia ha stabilito che attraverso il linguaggio non solo vivi un mondo ma puoi crearlo anche tu. Linguaggio, in questo senso, incorpora l'intera gamma di media artefatti attraverso i quali creiamo e condividiamo significato. Nelle società postindustriali contemporanee, le immagini fotografiche giocano un ruolo centrale nella comunicazione del mondo. Walter Ciceri con questo progetto sta creando un nuovo spazio di comunicazione in cui il ritratto assume persino la forma di un’installazione “live in space”.

Federicapaola Capecchi